Oct
16
Una giornata a COF
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Era da un po’ che avevamo la voglia di fare una giornata diversa, più a contatto con i bambini che abitano nel centro di COF di Njombe, e l’occasione ci si è presentata ieri.
Il programma era quello di vivere un’intera giornata con un bambino tanzaniano. Siamo quindi partiti presto, con sveglia alle 5:30. C’era ancora poca luce, ma per le strade c’era una strana atmosfera. Un sacco di gente era già per strada. Qui non è raro dover fare a piedi magari 5-8 Km per raggiungere il posto di lavoro, e quindi la gente si muove molto presto, a piedi, in bici, o con la speranza di trovare qualche passaggio offerto o a pagamento.
Quando siamo arrivati a COF, alle sei meno dieci, i bambini erano già svegli, vestiti, e intenti a fare colazione. Ci siamo chiesti quanti dei loro coetanei possano permettersi di fare lo stesso, visto che molti si limitano ad un solo pasto giornaliero.
Visto che eravamo con loro, si aspettavano un passaggio stipatissimi in macchina. Ed invece abbiamo deciso di andare a piedi con i sei che frequentano la scuola primaria Kambarage di Njombe. Siamo partiti per le sei e venti e un po’ camminando, un po’ correndo, siamo arrivati a scuola per le sette, appena in tempo per l’inizio delle lezioni.
Quindi li abbiamo lasciati per un momento, e siamo ritornati a piedi a COF. Mentre tornavamo ci siamo trovati a pensare a quando andavamo noi a scuola alle elementari, magari a piedi, però lamentandoci comunque per la distanza, o per la cartella. Facendo due conti, questi bambini, che comunque non vivono lontano da scuola rispetto ad altri, camminano almeno per una decina di kilometri tutti i giorni.
Ci siamo poi ritrovati più tardi, quando siamo tornati a scuola e siamo entrati nelle classi. Le classi sono abbastanza grandi, ma arrivano a contenere anche quasi 100 studenti per classe. Nella classe in cui siamo andati noi, “solo 72”, con una sola insegnante. Insegnante per altro bravissima, perché riusciva a farli leggere, scrivere sui quaderni, rispondere alle domande.
Abbiamo parlato un po’ con gli insegnanti di lì, che ormai ci conoscono un po’. Anche per capire di che cosa avrebbero bisogno. Le risposte sono sempre: aule, insegnanti, libri, …
I libri sono pochi, ed in classe, per ogni libro ci sono almeno quattro bambini che leggono.
Nel pomeriggio, dopo la scuola, siamo andati a trovarli di nuovo a COF, dove abbiamo giocato per tre ore insieme, prima ad attaccare la coda ad un asilo volante italiano, e poi al mitico “spacca schiena”!
I bambini si sono divertiti un sacco, e hanno deciso di rifare il gioco un sacco di volte, fino a quando, esausti, siamo tornati a casa. È stato bello passare un giorno con loro, vedere i sorrisi e le scoperte che fanno, parlare insieme e capire quali sono i loro desideri e i loro sogni.
Così ci ricarichiamo per affrontare le difficoltà del lavoro, dei numeri, dei conti! Meno male che ci sono.
..e meno male che non ci sono solo lì … I bambini sono il nostro futuro, dovremmo investire di più su di loro, dedicare più attenzioni ai loro bisogni, tirar fuori i loro sogni e far emergere le loro personalità, spesso diciamo tanti sì, perché dire loro di no comporta troppe spiegazioni.
E dovremmo far loro conoscere altre realtà, altri colori…
Ma voi qualche bambino lo riconoscete a prima vista o siete ancora solo dei wazungu ?
Ciao Antonella