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Admin
Nov
21
Dubbi sul sistema scolastico
Filed Under Generali
Abbiamo già raccontato qualche cosa circa il sistema scolastico tanzaniano.
Leggendo il libro “l’Eden che riaffiora” (storia di un missionario in Ciad nel laborioso dialogo con le religioni tradizionali e l’islam), ho trovato una frase rivelatrice che mi sembra riassuma bene, in poche parole, una situazione complessa:
“È stato un errore dei coloni introdurre una scuola perfettamente sincronizzata a quella francese (vedi “inglese”), mentre qui occorrevano soprattutto scuole professionali per elevare il livello tecnico della popolazione e migliorare la produzione. Nella traduzione la gioventù era il ferro di lancia della società mentre adesso i giovani sono dei pesi morti presuntuosi”.
Il libro poi offre immagini esaltanti delle possibilità di incontro religioso, della comprensione delle credenze tradizionali e della loro possibile coniugazione per una vita da uomini liberi.
Quando l’eden riaffiora
Franco Martellozzo
Edizioni Magis
2006
Paese che vai…, Imitando il titolo di un vostro articolo.
Dovremmo sempre ricordarci del nostro passato.
Oggi mi avete fatto ricordare il mio papà, era del 1922, mi raccontava che da ragazzo, di giorno lavorava come metalmeccanico e la sera andava a Gallarate in bicicletta con altri suoi compagni di lavoro, alla scuola serale per diventare disegnatore meccanico.
Anche mio marito, che non è poi così attempato, frequentava, dopo il lavoro come apprendista, una scuola di tecnologia dei materiali e disegno meccanico, e poi la Licenza Media, sempre serale, in quegli anni pochi proseguivano dopo la quinta elementare, così tanti giovani si sono costruiti un futuro, avendo anche l’entusiasmo di elevare il loro livello culturale, sociale ed economico.
Anche qui pensate, in piena crisi, nella provincia di Lecco cercano disperatamente operai specializzati metalmeccanici, parlo di questo settore perché ci lavoro, ma probabilmente anche in altri ambiti ci saranno problemi simili.
Bisogna proprio approfondire questi dubbi sul sistema scolastico.
A presto, mamma Antonella