Mar
5
…tutti a teatro!
Filed Under Generali
Abbiamo saputo che l’iniziativa ha avuto un buon successo. Grazie a tutti quelli che si sono impegnati e per la donazione che ci avete inviato! Cercheremo di far fruttare questi fondi al meglio! Un saluto a tutti.
Paolo e Federica
Abbiamo fatto pubblicità sulla Prealpina e su Varese News.
Speriamo che a tutti sia arrivata l’informazione, e che rispondano numerosi, come sempre fanno, per ogni iniziativa che ha come obiettivo il raggiungimento del vostro progetto.
In bocca al lupo agli attori e grazie a tutti.
I soci di Nessuno Escluso onlus
Ciao Paolo, questa sera Fabio Fazio ha intervistato il Nobel per la pace Muhammad Yunus, autore del libro “Un mondo senza povertà” che tu ci hai tempestivamente consigliato nel tuo articolo del 25 agosto 2008.
Egli dice che il microcredito dà responsabilità, al contrario della beneficenza.
Sostiene che l’uomo non è una macchina per fare soldi, con meno egoismo e più generosità si può fare business con obiettivi sociali.
Bisogna togliersi gli occhiali del guadagno, con il business sociale si vede il mondo in modo diverso.
QUANDO LE COSE VANNO A PEZZI E’ IL MOMENTO MIGLIORE PER INTERVENIRE.
RIDISEGNARE IL SISTEMA.
Si pone come obiettivo il 2050 : con un mondo senza povertà, senza passaporti, con la condivisione delle risorse.
Spero sia un valido sprone per voi giovani uomini e donne per poter contribuire a raggiungere questo obiettivo.
Grazie per tutto quello che ci insegnate, un abbraccio.
Mamma Antonella
DEDICATA A TUTTE LE DONNE
Abbiamo incontrato e camminato insieme a donne piegate e ferite, ma non finite.
Hanno risorse piene di speranza.
C’e’ un’altra donna.
E’ una donna che vive, lotta, spera …..ogni giorno.
E’ una donna che apprezza la saggezza dell’anziano ed è sempre aperta alla vita.
E’ una donna che parla poco e lavora molto, provvede affinchè l’essenziale non venga mai meno a nessuno nella famiglia.
E’ una donna che non ha paura di osare strappi col passato o nuovi cammini d’incontro col futuro.
C’è un’altra donna, dunque, diversa da quella che i media ci fanno vedere e conoscere.
E’ una donna che, in questo mondo globalizzato,
sà che è d’obbligo globalizzare la solidarietà per uscirne insieme vincitori.
Gruppo CO.E.SO. – Commercio equo e solidale-Cavaria
DONNE CHE STANNO CAMBIANDO IL MONDO
Fatichiamo ad affermarci sul lavoro.
L’ISTAT ci dice che in Italia dieci milioni di donne subiscono violenze sessuali di vario tipo.
In parlamento non siamo rappresentate un granchè.
La maternità è vista come una malattia e non
come il miracolo che effettivamente è.
Sembra di stare sopra una giostra impazzita e vorremmo scendere.
Ma forse la dobbiamo riparare insieme questa giostra, che è il nostro mondo ed apprezzare il positivo che ci sta attorno.
Valorizziamolo e diamoci da fare.
Buon lavoro.
Le donne di NESSUNO ESCLUSO ONLUS
8 MARZO 2009
La bottega Angolo del mondo, commercio equo e solidale- Cavaria
MANDA UN ABBRACCIO ALLE SUE DONNE IN AFRICA:
MARILENA(Congo) FEDERICA (Tanzania)
DONNE CHE LAVORANO IN AFRICA E PER L’AFRICA
AFRICA, QUANTI VOLTI HA LA TUA DONNA ?
DONNA CHE AMA
Consideriamo innanzi tutto la donna di tutti i giorni, con i suoi fardelli e le sue speranze.
La sua attività principale è la cura dei figli, sempre numerosi,che ama, educa, sostiene, cresce.
DONNA CHE EDUCA E CURA
Vogliamo ora pensare a tutte quelle donne che in Africa fanno da mamma a bambini non propri. Ricordiamo le maestre suore e laiche, insegnanti volontarie che danno la propria opera negli asili e nelle scuole, le suore e infermiere che curano le tante malattie.
DONNA CHE CREA
Consideriamo tutto l’enorme lavoro artigianale che la donna, ricca di fantasia e creatività, produce per rendere più confortevole la vita domestica.
DONNA CHE COLTIVA E ALLEVA
La rudezza della terra coltivata con pesanti strumenti di lavoro, rende la donna africana forte e robusta, instancabile e insostituibile nel lavoro dei campi, nell’allevamento degli animali, nella raccolta delle legna. Rammentiamo le fatiche quotidiane per l’approvvigionamento dell’indispensabile acqua per bere, cucinare, lavare, coltivare.
DONNA CHE GESTISCE E INVENTA IL FUTURO
E’ la donna in Africa, la protagonista assoluta della vita comunitaria, punto di riferimento di tutto il villaggio. Pensiamo alle intelligenze non valorizzate,alla determinazione e illimitata generosità che hanno tante donne africane. Esse progettano il futuro migliore per i propri figli e sono protagoniste consapevoli della crescita del proprio paese.
DONNA IN LUTTO
Consideriamo tutte quelle donne che durante le guerre lottano, soffrono, gridano, combattono, le donne vedove e le madri che hanno perso i figli: pensare a loro aiuta a consolare le loro lacrime .
Seguiamo settimanalmente il Vs. sito, ed ogni volta è inevitabile immedesimarci nell’immaginario dei Vs. stati d’animo che la Vs. coraggiosa scelta Vi propone, …..ed il tutto si traduce in piacevoli emozioni.
Emozioni che ci sembra anche di condividere con tutti quelli che Vi seguono, che Vi sostengono con i loro profondi ed incoraggianti “comments”.
Concludiamo sempre con la stessa constatazione:
“Guarda un pò, cosa hanno messo in piedi sti due ragazzini!”
Metterci a disposizione con una serata teatrale della ns.Compagnia, ci è sembrato quindi un conseguente gesto di doverosa riconoscenza e di modesto sostegno per tutto quanto sopra.
“…..tutti a teatro” quindi, sicuri di gustare una serata con Voi nel cuore di ciascuno.
Marciliano e Paola, Manuele e Giordano.
8 marzo – Le donne della Tanzania
Sono più alte e più orgogliose delle donne di un qualsiasi altro Paese al mondo, forse perché per anni hanno portato banane e farina in equilibrio sulle loro teste o forse perché hanno tenuto insieme il Paese. Le donne bianche (Turiste europee con lo zaino in spalla, mogli di diplomatici, lavoratrici umanitarie) scompaiono al paragone, essendo senza grazia e un po’ impacciate all’ombra delle regine africane. Molte donne sono vestite con le tipiche stoffe dai colori brillanti, kanga, kitenge, con le graziose pieghe degli abiti che cingono il loro forte corpo e il loro spirito ancora più forte. Sono bellissime macchie di colore sullo sfondo della povertà e del dolore della Tanzania.