Sep
18
Gente di montagna, scuole, vicini di casa…
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Siamo alla terza settimana di lavoro, e vorremmo condividere con voi i nostri risultati e le nostre difficoltà.
A volte vorremmo realizzare tutto e subito, nel minor tempo possibile e, naturalmente nel migliore dei modi. Ma qui non siamo a Gallarate, Milano o Cavaria con Premezzo, e le cose tante volte vanno per le lunghe. Il tempo, come dicevamo a Inrad mentre eravamo in attesa di un’udienza dalla polizia municipale di Njombe, il Tempo, appunto, in Tanzania non è denaro.
Però c’è un altro lato della medaglia. Nessuno va troppo di fretta per poterti salutare, o condividere i tuoi problemi e le tue preoccupazioni. Come la gente delle nostre montagne, anche qui ci si ferma e si saluta anche solo con la mano, tutti quelli che si incontrano.
Comunque tornano al nostro lavoro, stiamo apprezzandone i lati positivi. In questo periodo stiamo infatti visitando diverse scuole dove studiano i bambini supportati dalle Borse di Studio inviate dall’Italia. Questa settimana siamo stati in 6 scuole tutte sparse nel raggio di 100 km da Njombe, Kilocha, Uwemba, Maria Nyerere, Yakobi, …
Ogni ragazzo nasconde, appena si va un po’ a fondo, una storia e una vita particolare. Alcuni sono molto bravi, e vedono nello studio un’opportunità di riscatto. Altri fanno più fatica, oppure semplicemente non riescono a vedere per loro, nonostante tutto, una vera possibilità.
Con ciascuno proviamo a parlare, dopo averli tranquillizzati, per capire se e quali problemi hanno, che cosa vorrebbero ricevere per migliorare i loro studi e la loro vita, e soprattutto cercando di arrivare a capire cosa sono i loro sogni.
Poi parliamo con gli insegnanti, per cercare di trovare anche con loro delle modalità di collaborazione più efficaci. Molti ragazzi infatti vivono in scuole che hanno anche ostelli, e quindi per loro la scuola è anche un po’ una seconda casa. Questa soluzione, che a noi non piaceva all’inizio, sembra essere comunque la migliore visto che a casa i ragazzi devono lavorare e non riescono a studiare molto.
Alcuni insegnanti ci guardano un po’ perplessi o preoccupati, temono infatti che siamo intenzionati a valutare la scuola o il livello di insegnamento. Altri invece sono molto collaborativi, ed anzi apprezzano il nostro intervento, cercando di aiutarci nel colloquio con i ragazzi.
In generale la situazione dell’educazione tanzaniana ci sembra abbastanza complessa e difficile. Gli studenti sono molti e gli insegnati pochi. Le ore di lezione sono alternate ad altre attività più pratiche e di manutenzione della scuola stessa, visto che altri fondi non ci sono. Però non si può dire che tutto sia sullo stesso livello. In alcuni insegnanti si vede la passione per il proprio lavoro e l’impegno per il futuro di studenti e Paese. Pensate che in media c’è un libro per ogni 8/10 studenti: come è possibile lavorare in questo modo? Soprattutto in classi di 80 persone!
Altro elemento molto positivo sono i bambini del centro. Dopo la timidezza iniziale adesso stanno iniziando a conoscerci. Settimana scorsa abbiamo visto insieme un cartone animato della Disney, Ratatouille. Dovevate vedere che risate si facevano nel vedere dei topi intenti a cucinare, anche perché qui di topolini in giro ce ne sono per d’avvero!
Poi abbiamo giocato un po’ insieme, insegnando due cavalli di battaglia degli anni scout: il Pistolero e Vicini di casa, ribattezzati in Polisi (ovvero poliziotto) e Girani (vicino). Alla domanda fatidica: “chi vorresti avere come vicino di casa? “ abbiamo risposto “Mtanzania”, ovvero un Tanzaniano!
le foto sono sempre stupende, chissà a fine anno come farete a scegliere quali stampare… mi sono realmente immaginata la scena mentre guardavate il film ed è proprio bello provare a visualizzare le loro facce stupite e divertite.
la scuola e i numeri… davvero elevati. per i lavori penso quasi sia una cosa positiva che ogni tanto gli studenti facciamo dei lavori di manutenzione, in Italia dovrebbero inserirla come ora aggiuntiva nella settimana così magari i ragazzi riuscirebbero ad apprezzare di più quello che hanno e che danno per scontato…. a differenza di lì!
è sempre bello leggerVI!
un abbraccio forte,
chiara
Sono d’accordo con Chiara, anche in Italia dovrebbero inserire un’ora di manutenzione della scuola, forse servirebbe ad evitare la demolizione e il vandalismo.
Sarebbe molto bello anche che nell’ora di informatica gli insegnanti facessero entrare nei siti come il vostro, per mostrare ai ragazzi che ci sono altri modi di vivere, altri bisogni, per insegnare l’impegno che ci si mette in qualcosa in cui si crede.
Un suggerimento per non restare chiusi nel proprio mondo e trovare il modo di dare qualcosa a qualcuno meno fortunato.
Un’ idea di proporre a chi conosce qualcuno del settore….
Vi bacio, Antonella